Sono mesi (moltissimi) che non scrivo in questo luogo, eppure ci sono.
Per il momento lascio solo un pò di musica poi si vedrà…
Sono mesi (moltissimi) che non scrivo in questo luogo, eppure ci sono.
Per il momento lascio solo un pò di musica poi si vedrà…
Abbiamo perso anche Pete Shelley, tanto per rendere ancora più triste questo mondo
Difficile non ricordarlo anche quest’anno
Che tempi!
Esattamente a distanza di un anno l’uno dall’altro (London Calling 14/12/1979 Sandinista! 12/12/1980) uscivano questi due capolavori.
Dei Clash è stato detto e scritto tutto e di tutto, non sarò certo io ad aggiungere analisi, recensioni, note. Mi limiterò ad ascoltarli entrambi, cosa che faccio da oltre trent’anni.
Solo una nota: London Calling era un album doppio, Sandinista! triplo ma vennero venduti allo stesso presso degli album singoli Continua a leggere
Ok, di sicuro non era Soho e magari nemmeno pioveva, forse era solo sera o pomeriggio chissà…
Ma quello che racconta questa canzone avremmo potuto scriverlo anche noi.
Già, ma non l’abbiamo fatto.
I’ve been loving you a long time
Down all the years, down all the days
And I’ve cried for all your troubles
Smiled at your funny little ways
We watched our friends grow up together
And we saw them as they fell
Some of them fell into Heaven
Some of them fell into Hell
I took shelter from a shower
And I stepped into your arms
On a rainy night in Soho
The wind was whistling all its charms
I sang you all my sorrows
You told me all your joys
Whatever happened to that old song
To all those little girls and boys
Sometimes I wake up in the morning
The ginger lady by my bed
Covered in a cloak of silence
I hear you talking in my head
I’m not singing for the future
I’m not dreaming of the past
I’m not talking of the first time
I never think about the last
Now the song is nearly over
We may never find out what it means
Still there’s a light I hold before me
You’re the measure of my dreams
The measure of my dreams
Quando, la scorsa notte, sono tornata da Padova ho postato su Facebook un paio di minuti di video del concerto di Nick Cave & the Bad Seeds con l’unico commento: “no words”, che di parole, in quel momento, non ne avevo.
Ero partita nel pomeriggio con l’aspettativa di un ottimo concerto da parte un artista che, data la mia età anagrafica, conosco e apprezzo dai tempi dei Birthday Party ma non ho mai avuto occasione di vedere “dal vivo”. Mai mi sarei aspettata di provare emozioni che immaginavo relegate nella memoria di un tempo ormai “remoto”, emozioni che credevo si potessero provare solo in un particolare momento della nostra vita da tempo superato. Beh, per fortuna non è stato così, e oggi che le parole le ho trovate posso affermare di aver assistito ad uno dei concerti più esaltanti che ricordi.
Alla mia età pensavo, fino a ieri, di essere ormai immune da quella scarica di adrenalina che non ti fa chiudere occhio per il resto della notte. Oggi ho letto molti commenti e le sensazioni erano pressocchè unanimi. E, come molti altri hanno affermato, se quello di ieri, 4 Novembre 2017, dovesse essere l’ultimo concerto cui abbia avuto la fortuna di partecipare, beh … il “cerchio” si chiuderebbe in maniera magistrale.
Video condiviso da youtube
Per quel che mi riguarda, rimango ancorata al passato. Legata a queste sonorità che non ho mai voluto o saputo definire. Una “danza moderna” alienante che ci ha condotto fino ad oggi e che per tutti questi anni è stata e continuerà ad essere qualcosa di innovativo tralasciando etichette e definizioni varie. In poche parole: ciò che ho sempre cercato nella musica è condensato in questo album.
Se si potessero tradurre in musica certe sensazioni, quegli stati d’animo che ti si cuciono addosso nonostante il sole in una giornata autunnale.
E scopri ricordi che non riesci a collocare, come tessere di un puzzle trovate nel momento sbagliato. Provi a tenerle da parte ma sei sicuro che, nel momento in cui serviranno, non le rintraccerai più.
O, forse, avranno le note di questa canzone…
Cullarsi in una nuova illusione
E ritrovarsi con in piedi per terra
Abbandonarsi a un sogno
E risvegliarsi gridando
Ripercorri il vecchio cammino
Lastricato di nuove lacrime
Pur sapendo dove ti condurrà
Ma tu non impari mai.
Everyone is trying
To get to the bar
The name of the bar
The bar is called heaven
The band in heaven
They play my favorite song
Play it one more time
Play it all night long
Heaven
Heaven is a place
A place where nothing
Nothing ever happens
Heaven
Heaven is a place
A place where nothing
Nothing ever happens
There is a party
Everyone is there
Everyone will leave
At exactly the same time
It’s hard to imagine that
Nothing at all
Could be so exciting
Could be this much fun
Heaven
Heaven is a place
A place where nothing
Nothing ever happens
Heaven
Heaven is a place
A place where nothing
Nothing ever happens
When this kiss is over
It will start again
It will not be any different
It will be exactly the same
It’s hard to imagine
That nothing at all
Could be so exciting
Could be this much fun
Heaven
Heaven is a place
A place where nothing
Nothing ever happens
Heaven
Heaven is a place
A place where nothing
Nothing ever happens